Tag: Stampa periodica

La stampa periodica gioca un ruolo importante nell’incubazione del ’68, permettendo la riflessione teorica di teorizzazioni destinate ad avere larga circolazione. Particolarmente importanti sono i “Quaderni piacentini”, una rivista bimestrale sorta a Piacenza nel 1962. La rivista punta ad analizzare gli effetti del neocapitalismo non solo in fabbrica ma anche nella società e nella politica.

Altrettanto significativa è la rivista “Quaderni Rossi”, edita a partire dal 1961, i cui autori utilizzano il marxismo come uno strumento scientifico di analisi della realtà, nonché come chiave interpretativa delle trasformazione prodotte dal neocapitalismo. Il rapporto con i lavoratori diviene lo strumento per acquisire conoscenza sulla condizione della classe operaia, da cui far nascere rivendicazioni volte a condurre ad una battaglia generale contro il capitalismo.

Sul piano politico entrambe le riviste cercano alternative ai tradizionali partiti operai, a cui è imputata una deriva riformista ed una debolezza di critica rispetto al fenomeno del neocapitalismo. Sebbene la circolazione di questi periodici sia piuttosto esigua, la notevole qualità delle loro riflessioni teoriche li rendono un punto di riferimento per il movimento studentesco e operaio.

Con l’inizio della contestazione vera e propria, la stampa alternativa acquisisce una importanza ancora maggiore. Ora molte testate legate al Movimento assumono un rilievo per la loro capacità di portare avanti un'azione di inchiesta, che mette in luce i meccanismi nascosti di funzionamento del potere e di controinformazione, contrapponendosi alla stampa dell'establishment.


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