Video interviste

Le testimonianze dei protagonisti

Videointervista di Lucia Berardi

Videointervista di Lucia Berardi

Nata a Bologna nel 1951, Lucia Berardi cresce in una famiglia di orientamento comunista, ma si pone ben presto in una posizione di dissenso verso il Pci anche a causa del modello espansionista e totalitario dell'Unione Sovietica. Aderisce giovanissima a Servire il popolo, quindi entra nel movimento studentesco bolognese. Frequenta il Liceo Minghetti e partecipa a volantinaggi davanti alle scuole e a manifestazioni contro la guerra nel Vietnam. Nel 1969 si iscrive all'Università di Bologna, vive in prima persona diversi episodi legati alla contestazione studentesca: occupazioni di facoltà, tafferugli tra studenti di destra e di sinistra e l'imposizione del voto collettivo ai docenti. Nel 1970 si avvicina alle tematiche femministe, ma due anni dopo interrompe l'attività politica militante per la nascita della figlia. Dal 1975 ospita in casa gruppi di autocoscienza femminista, fino ai traumatici eventi del marzo '77 a Bologna, che la portano a considerare chiusa la traiettoria del femminismo e del movimento studentesco. Già laureata in Scienze politiche, nel 1980 si iscrive a Psicologia avvertendo la necessità di impegnarsi verso il singolo, nella cura del piano personale. In seguito, coerentemente con tali premesse, intraprende la professione di psicologa.

Data creazione: 19.01.2018

Luogo produzione/origine: Bologna – Italia

Soggetto produttore / provenienza: Istituto per la Storia e le Memorie del '900 Parri – Emilia-Romagna

Compilazione: Maria Irene Venturi – 14.02.2018

Consistenza, supporto e formato: Schede SD, Full HD

Durata: 44'

Stato di conservazione:

  • Video: Buono
  • Audio: Buono

Descrizione ambiti e contenuto

Videointervista a Lucia Berardi effettuata il giorno 19.01.2018 presso l'Istituto per la Storia e le Memorie del '900 Parri in via S.Isaia 18 a Bologna

Note alla descrizione

Riprese effettuate con una telecamera fissa sull’intervistato

Sommario

L'intervistata descrive:

  • 00:00 cenni di vita personale: nata da genitori comunisti provenienti da famiglie cattoliche; da parte di madre: nonno mazziniano, repubblicano e ateo e nonna siciliana molto bigotta; padre comunista e partigiano, con forte attitudine politica; aneddoto legato a racconti partigiani del padre al posto delle favole; sulla difficoltà di identificarsi con PCI quando appare chiaro disegno di Stalin, ad es. occupazione Ungheria nel ’56 da parte URSS
  • 01:41 su prime esperienze personali legate a ‘68: partecipa a manifestazione bolognese contro guerra in Vietnam nel ’67, quando ancora frequenta il Liceo Minghetti; aneddoto legato a scontri con polizia a seguito di contestazione contro convegno su medicina del lavoro presso palazzo Re Enzo; sui frequenti scontri con fascisti durante volantinaggi davanti Liceo e inizio contestazioni e assemblee studentesche a scuola
  • 05:41 su ingenue esperienze vissute all'età di 15-16 anni di volantinaggio in bici nelle campagne con Servire il Popolo per ‘educare i contadini’; in seguito lascia Servire il Popolo e partecipa a movimento studentesco
  • 07:30 aneddoti legati a periodo universitario: qualche professore costretto a mettere voto a tutti, tafferugli tra studenti comunisti e fascisti, occupazioni di facoltà
    08:31 ancora sui volantini al liceo: temi diversi, non soltanto inerenti politiche scolastiche locali ma anche vicende internazionali ad es. guerra in Vietnam, guerra d’Algeria, rivoluzione cinese
  • 10:33 nel ’69 si iscrive all’università; breve parentesi su come era approdata a Servire il Popolo a 15 anni; su scissione del movimento studentesco universitario bolognese in due correnti: Potere Operaio e Lotta Continua, da lei totalmente incompresa nelle motivazioni: Pot.Op. sfumatura più intellettuale, LC più popolare
  • 13:23 nel 1972, con nascita della figlia, interrompe militanza politica; su convegno di LC nel ’70 contestato da gruppo di donne dove incontra Mariarosa Dalla Costa, femminista militante di Lotta Femminista di Padova; su lotta per salario a lavoro domestico per innescare rivoluzione sociale, economica e femminista
  • 15:32 dal ‘75 ospita gruppi di autocoscienza femminista a casa propria; gruppi di discussione più interessanti e arricchenti fino a prima del ’77
  • 16:26 ’77 percepito come fine del movimento femminista; chiude bar Goliardo in piazza Verdi, primo e storico luogo di ritrovo per femministe bolognesi; successiva occupazione del bar da parte di femministe; su rapporti con Radio Alice, altro punto di ritrovo, e interventi di femministe nelle trasmissioni
  • 19:26 funerale di Francesco Lorusso nel ’77 come funerale del movimento studentesco e femminista; su comparsa di armi e slogan violenti, sua conseguente presa di distanza;
    considerazioni su trasformazione movimento, sempre più frutto di degrado sociale e non di riflessione collettiva, chiusura di spazi di libertà come miccia per proliferazione di elementi più violenti
  • 21:15 diffusione della droga, passaggio da consumo di marijuana a eroina; 12-13 marzo ’77 giorni di scontri e furti massicci di vari beni come vini pregiati, oggetti preziosi
  • 23:25 su cambiamenti personali: passaggio al volontariato verso i singoli e fine idea di poter cambiare il mondo in toto; dopo prima laurea in Scienze politiche, nell’80 si iscrive a Psicologia per occuparsi di singoli sul piano personale e intraprende carriera di psicologa; rivoluzione vista come non realizzabile e anche non auspicabile, diffusione libro e slogan ‘Piccolo è bello’
  • 25:53 su letture più importanti e significative: riviste di Lotta Femminista, ‘Potere femminile e sovversione sociale’ di Mariarosa Dalla Costa, Carla Lonzi e suoi scritti, rivista Effe, tutti i libri di Ivan Illich, ‘L'infamia originaria’ di Lea Melandri
  • 28:29 su Elisabeth Badinter, autrice femminista contemporanea che tematizza maternità e sue contraddizioni, questione molto sentita dalle donne oggi; riflessioni su trasformazioni lotte delle donne attraverso i decenni, ad es. posizione nei cfr di fecondazione assistita e medicalizzazione
  • 30:31 ancora su storia lotte delle donne e fenomeno di negazione inevitabile della generazione precedente: dalle suffragette inizio ‘900, alle emancipazioniste (es. UDI) alle femministe degli anni '70; su contrapposizione di ogni movimento a quello precedente come fattore di rallentamento della progressione per donne
  • 32:56 su luoghi di riferimento per femminismo: bar Goliardo in via Zamboni, locale La Tregenda creato da Antonietta Laterza durante anni ’70 in cantina del centro, Lady’s Bar locale lesbico di stampo europeo in via S.Vitale; su successiva trasformazione di locali femministi in locali per lesbiche; su luoghi di riferimento per movimento studentesco: sedi storiche in via de’ Gombruti e in via Pietralata, oltre a Radio Alice in via del Pratello; casa sua come luogo di frequenti incontri tra donne, alcune si fermavano per un periodo a viverci
  • 38:15 considerazioni a posteriori su questa stagione: importanza di creare rapporto con generazioni successive e trasmettere valore dell’impatto delle proprie azioni sul mondo; la diversa reazione nei confronti dell'impegno politico; l'effetto saturazione rispetto alla militanza totale della generazione precedente; l'idea di cambiare la società a partire da sé stessi come individui

 


Supervisore/curatore: Maria Irene Venturi

Intervistatore: Maria Irene Venturi

Operatore: Gisella Gaspari


Contattaci!

Hai un fondo privato di materiale (fotografie, documenti, pellicole, ecc.) sul '68 in Emilia-Romagna?