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Le testimonianze dei protagonisti

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Videointervista di Paolo Inghilesi

Nato ad Arezzo nel 1938, Paolo Inghilesi si trasferisce a Firenze per studiare Medicina. Conosce padre Ernesto Balducci, che gli fa riscoprire il cristianesimo ed abbandonare l’ateismo e l’anticlericalismo ed entra nella comunità “Il cenacolo”. Dopo la laurea, con specializzazione in psicoanalisi, diventa sacerdote. Frequenta la pontificia università Gregoriana e nel frattempo collabora con Don Milani. In qualità di redattore della rivista “Testimonianze”, frequenta la sala stampa del Concilio Vaticano, dove conosce Luigi Bettazzi, vescovo vicario di Bologna, che lo invita a trasferirsi nella sua città. Diventa prete – operaio e inizia a lavorare in fabbrica. Iscritto alla Fiom, diviene delegato di reparto e fa parte del direttivo della Fiom. Il Cardinale Poma impone la cessazione dell’esperienza dei preti – operai. Inghilesi abbandona l’abito talare e continua a fare l’operaio, prima alla Metalcastelli, poi alla Sasib. Aderisce al “Manifesto” ed al primo convegno nazionale fa la relazione introduttiva. Dopo 8 anni in fabbrica, diventa sindacalista a tempo pieno, prima a Bologna, poi a Roma.
(Biografia a cura di Fabrizio Billi)

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Videointervista di Lina Marchini

Lina Marchini nasce a Parma nel 1950 in una famiglia di tradizione comunista (il padre, Dario, è un dirigente del Pci parmense). Negli anni in cui frequenta il “Liceo classico Gian Domenico Romagnosi”, inizia la sua partecipazione al movimento studentesco e, contemporaneamente, frequenta i gruppi del dissenso cattolico attivi in città. Con questi, il 14 settembre 1968, partecipa all’eclatante occupazione della Cattedrale. Dopo il liceo, nel 1969, si iscrive alla facoltà di Medicina, prima dell’Università di Parma, poi a quella di Verona, dove si trasferisce a metà degli anni settanta. Laureatasi nel 1978, inizia la specializzazione come medico psichiatra a Reggio Emilia, dove lavora presto per i Servizi di igiene mentale e assistenza psichiatrica e per i Servizi per le tossicodipendenze. Pensionata dal 2010, torna a Parma, dove prosegue il suo impegno politico nei movimenti sociali e per la pace.

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Videointervista di Maria Merelli

Negli anni Sessanta la sua formazione politico-culturale è legata al “Centro Vanoni”, associazione fondata dalla “sinistra cattolica modenese” guidata da Ermanno Gorrieri.

Attraversa i movimenti del Sessantotto e degli anni Settanta come insegnante di lettere nelle scuole superiori modenesi. Nei primi anni Settanta è tra le promotrici del doposcuola e del Comitato di quartiere del centro storico di Modena che svolge un’attività politica di base rivolta agli immigrati meridionali insediati principalmente in questa area della città. Partecipa alla costituzione della Cgil scuola. All’interno del sindacato è attiva nell’organizzazione delle 150 ore. Fa parte dei gruppi femministi modenesi. La sua attività politica prosegue principalmente sul versante culturale. E’ stata a lungo presidente dell’ERT-Fondazione Teatro Emilia Romagna di Modena.

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Videointervista di Elena Montecchi

Elena Montecchi (1955, Reggio E.): Studentessa delle Magistrali durante il ‘68 reggiano, lavora giovanissima alla Federazione Provinciale del Pci, dove dirige la commissione femminile. Nel 1985 è eletta consigliere e assessore ai servizi sociali del comune di Reggio. Nel 1986 entra alla Camera dei Deputati. Confermata con le elezioni del 1987 e 1992, è eletta nel collegio della Bassa nel 1994 e nel 1996. Diventa sottosegretario prima al Lavoro, poi ai Rapporti con il Parlamento, infine alla Presidenza del Consiglio sia con il governo Prodi, che con i governi D’Alema e Amato. È rieletta nei Ds (di cui è vice presidente del gruppo parlamentare alla Camera) nel collegio dell’Emilia Romagna con le elezioni del 2001. Appassionata di musica, ha scritto diversi articoli di critica musicale per l’Unità ed è stata tra le fautrici del concerto degli U2 nel 1997 al Campovolo di Reggio.

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Videointervista di Vittorio Monzoni

Nato nel 1943, Vittorio Monzoni si laurea in Fisica all'Università di Bologna nel 1965. Nel 1968 è assistente volontario a Fisica e partecipa attivamente alla contestazione giovanile in ambito universitario. Aderisce al gruppo del Manifesto e affianca alla professione di docente l'attività in politica e nell'associazionismo. Vive come una frattura politica e umana i fatti del 1977 a Bologna, nel 1980 decide di non iscriversi più ad alcun partito, ma prosegue il suo impegno su temi quali la tutela dell'ambiente e il civismo. Oggi svolge attività di ricerca scientifica, partecipa a progetti didattici nelle scuole ed è impegnato nella valorizzazione del territorio di Savigno e Castello di Serravalle, comuni dell'Appennino bolognese.

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Videointervista di Marco Natali

Marco Natali nasce nel 1942 a Piacenza da una famiglia “di estrazione piccolo borghese e cattolica”. Giovanissimo, già alla fine degli anni ’50, inizia ad impegnarsi politicamente nell’organizzazione giovanile della Democrazia Cristiana, che critica “da sinistra” le posizioni del partito sia a livello locale che nazionale, ricoprendo per alcuni anni anche la carica di Segretario Provinciale. Alla fine degli anni ’60 la svolta. Sull’onda dei movimenti e grazie alla frequentazione della facoltà di Sociologia dell’Università di Urbino, si sposta su posizioni più radicali, aderendo al “Gruppo Gramsci”, di impostazione marxista-leninista. Molto attivo sul fronte del sostegno alle lotte operaie, nei primi anni ’70 entra nel sindacato, impegnandosi sia direttamente sul posto di lavoro in banca, che nell’organizzazione complessiva delle agitazioni dei lavoratori. Dagli anni ’80 ad oggi è un punto di riferimento a livello provinciale del movimento ambientalista.

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Videointervista di Paola Nava

Partecipa al Sessantotto come studentessa di Lettere all’Università di Bologna. Come giovane insegnante, fa parte del “Comitato di base” degli insegnanti modenesi che si pone in rapporto dialettico con il sindacato scuola Cgil. Partecipa all’esperienza sindacale dell’”Intercategoriale donne”, che si riunisce a Modena presso la sede dell’FLM e svolge un’attività di riflessione e discussione sul ruolo delle donne nel sindacato nonché di intervento politico nei luoghi di lavoro sulle tematiche dell’attività professionale, della famiglia, della salute. È tra le promotrici del “Collettivo femminista modenese”, con sede presso la sede del “Manifesto”, nel quale la pratica dell’autocoscienza convive con un’azione pubblica che si manifesta in particolare in occasione del referendum sul divorzio e nella lunga battaglia per la depenalizzazione e la liberalizzazione dell’aborto. Nel corso degli anni all’impegno politico si accompagna l’attività di storica. È coautrice del volume Il movimento delle donne in Emilia Romagna: alcune vicende tra storia e memoria, Bologna, 1990.

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Videointervista di Giovanni Passera

Ordinato sacerdote il 30 giugno 1968, dopo meno di due anni, insieme ad altri preti piacentini, compie la scelta di diventare un “prete operaio”. Con una lettera diretta al Vescovo chiedono esplicitamente di poter esercitare la funzione pastorale immergendosi nel mondo del lavoro e condividendo con gli operai la vita quotidiana in fabbrica. Decide quindi di fondare in un appartamento di Via Musso, insieme a Don Consalvo Nuca, la “Comunità di base di San Lazzaro”. Si tratta di una comunità di giovani particolarmente attiva nel rapporto con il mondo del lavoro, partecipando direttamente alle mobilitazioni dei lavoratori e vivendo a stretto contatto con la comunità operaia del quartiere. La scelta di vita intrapresa lo porterà ad abbandonare il sacerdozio.

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Videointervista di Nando Piccari

Nando Piccari è nato a Rimini nel 1948. Fra i leader studenteschi del ’68, è stato segretario della Federazione Giovanile Comunista Riminese, quindi esponente di primo piano di PCI, PDS e DS, ricoprendo in oltre quarant’anni di vita politica numerosi incarichi di partito, fra i quali Segretario provinciale e dirigente regionale del PCI.

Eletto tre volte Consigliere Comunale a Rimini, due a Montefiore Conca e una a Morciano, due volte Consigliere alla Provincia di Forlì e una a quella di Rimini, è stato Vicesindaco e Assessore di Rimini., Assessore Provinciale a Forlì’, Vicepresidente e Assessore della Provincia di Rimini.
Ha svolto un’intensa attività giornalistica, curando rubriche sui quotidiani “La Gazzetta di Rimini”, “Corriere di Rimini”, “Il Nuovo Quotidiano” e sui periodici “Chiamami Città” e “quiriviera.com”,. Direttore di “Radio San Marino” e di vari periodici locali, ha fatto parte del Comitato Regionale Radiotelevisivo (Co.re.rat) ed ha pubblicato tre libri.
Attualmente è componente il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, membro del Comitato Direttivo dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea della provincia di Rimini e del Consiglio Direttivo di ASCOR (Associazione Sostenitori Cardiologia Ospedaliera Riminese).

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Videointervista di Gianni Rinaldini

Gianni Rinaldini (1951, Reggio E.) È uno degli studenti più attivi del movimento studentesco del 1968, mentre è studente dell’Iti, assieme al fratello Tiziano, che invece esce proprio quell’anno dal Liceo Classico e che lo precede poi nell’attività sindacale. Negli anni ’80 Gianni Rinaldini è segretario della Fgci a Reggio, poi entra nella Cgil, dove ricopre importanti incarichi nella segreteria provinciale. Rimane segretario della Cgil fino al 1996, quando viene nominato segretario regionale. Nel 2001 diventa segretario nazionale della Fiom, intervenendo personalmente nella crisi della Fiat come interlocutore del movimento sindacale. Nel novembre 2009 ha presentato insieme ad altri leader sindacali un documento dal titolo “La Cgil che vogliamo”, posto in discussione al congresso del sindacato confederato, nella primavera del 2010. Nel 2010 finisce il mandato come segretario generale, carica che passerà al reggiano Maurizio Landini.

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Videointervista di Angelo Rossi

Angelo Rossi nasce a Parma nel 1948. Dopo il diploma all’Istituto tecnico per geometri (1966) si iscrive alla facoltà di Scienze dell’Università di Parma, corso di laurea in Chimica. Partecipa al movimento studentesco del 1968 e, successivamente, al Centro di ricerca politica (un gruppo di lavoro composto da docenti e studenti universitari) e al Comitato di quartiere San Leonardo (un collettivo attivo tra i lavoratori delle fabbriche di quella zona della città).
Dal 1971 inizia a insegnare nella scuola media integrata di San Secondo. Dal 1973 al 1980, per la Cgil-Scuola, è responsabile dei corsi di formazione dei lavoratori attivati con l’istituto delle “150 ore” . Nel 1978 entra di ruolo come insegnante di Educazione tecnica delle scuole medie. Tra il 1980 e il 1984 segue a tempo pieno l’attività sindacale, divenendo responsabile dei corsi di formazione professionale per la Cgil, per la quale ricopre anche numerosi incarichi a Parma e in Emilia Romagna. Tornato a insegnare, alla fine degli Novanta diventa presidente del Distretto scolastico di Parma, carica che mantiene sino al 2007. Pensionato da quell’anno, continua a seguire la politica con scettico distacco.

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Videointervista di Gianni Saporetti

Gianni Saporetti (1950 Forlì). Entrato a far parte, a 17 anni, del Circolo  Giovanile Forlivese, un'associazione a sfondo ricreativo-culturale che ha avuto un peso determinante nella genesi del Movimento Studentesco cittadino, diviene poi uno dei leader della contestazione. Nell'autunno 1969 è fra i fondatori di Lotta Continua in città e il suo più importante dirigente nel primo biennio. Nel  1971 lascia Forlì insieme ad altri militanti per svolgere lavoro politico a Taranto, nel corso del progetto di LC per estendere la sua penetrazione nel Mezzogiorno e vi rimane fino ad oltre lo scioglimento dell'organizzazione nel 1977. Nel 1991 è fra gli animatori, insieme ad altri ex militanti del movimento studentesco e di LC, della rivista "Una Città" (rivista mensile indipendente di politica e argomenti culturali e sociali) e  poi della Biblioteca G. Bianco e della Fondazione A. Lewin, che organizzano l'appuntamento annuale di storia "'900 Fest" che ha ormai oltrepassato la dimensione locale e che è ogni anno seguito da decine e decine di partecipanti.

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Videointervista di Gaetano Sateriale

Nel ‘68 sta frequentando il Liceo Classico Ariosto di Ferrara e diventa uno degli esponenti locali di Potere Operaio fino 1975 si iscrive al Partito Comunista Italiano.  Laureato in Scienze Politiche, è stato esercitatore all'Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, diretto da Giorgio Rochat, pubblicando i suoi primi lavori di ricerca sull'economia ferrarese e sulla politica della casa in Italia. Nel 1980 è diventato Segretario Provinciale del Sindacato Chimici della CGIL, nel 1984 diviene Segretario Regionale e nel 1987 viene chiamato a dirigere, a Roma, il Dipartimento Industria e Contrattazione della CGIL. Nel 1992 è entrato nella segreteria nazionale del Sindacato Metalmeccanici (Fiom), come responsabile dell'Ufficio Contrattazione. Dal 1999 al 2009 è Sindaco di Ferrara. Dal 2011 è Coordinatore della Segreteria Generale della Cgil.

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Videointervista di Mirco Sassi

Mirco Sassi è nato a Parma nel 1947. Dopo aver frequentato il Liceo classico “Gian Domenico Romagnosi”, inizia a frequentare la facoltà di Lettere prima all’Università di Parma poi alla Statale  di Milano.  In quegli anni si iscrive alla Fgci di Parma e, presto, ne diventa segretario provinciale, mantenendo l’incarico dal 1968 e al 1971. Contemporaneamente svolge incarichi da funzionario presso la Federazione provinciale del Pci, di cui diventa prima vicesegretario e poi, nel 1976, segretario, mantenendo l’incarico fino al 1983. Tre anni dopo, nel 1986, al Congresso di Firenze, è eletto nel Comitato centrale del partito. Dal 1987 svolge attività a Bologna nella segreteria regionale comunista dell’Emilia Romagna.
Parallelamente alle responsabilità di partito svolge anche attività istituzionali: per più mandati, infatti, è consigliere comunale di Parma (1976-1990) e poi consigliere provinciale (1990-1999); tra il 1990 e il 1992, infine, è vicepresidente della Provincia e assessore al Bilancio. Dopo lo scioglimento del Pci, aderisce al Partito democratico della sinistra e poi ai Democratici di sinistra.
Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Parma nel 1995, inizia l’attività di avvocato, professione che continua a svolgere tuttora.

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Videointervista di Ermanno Scardova

Nato nel 1944, padre ferroviere, si diploma presso l'istituto industriale, iscrivendosi ad ingegneria nel 1964. Negli anni Sessanta frequenta ambienti cattolici progressisti, dapprima avvicinandosi al gruppo nato attorno a don Zanivan – parroco in seguito allontanato dalla curia per le sue idee troppo aperte – e successivamente alla parrocchia di don Pino Setti, un luogo dove il cattolicesimo parmense sta sperimentando nuove esperienze, come ad esempio la messa beat. La Marcia della pace organizzata nel 1967 da Danilo Dolci lo segna profondamente, come egli racconta: «È stata un’esperienza importante, siamo partiti per la marcia che eravamo i cattolici del dissenso e siamo tornati cinesi». Dopo questa esperienza si aggrega al Partito comunista d'Italia marxista-leninista di Parma, divenendone uno dei principali animatori a livello locale e regionale. Nei mesi caldi del biennio 1968-1969 prende parte a numerose manifestazioni, scontri e infine all'occupazione dell'Università. Nel 1969 lascia il Partito non condividendone il processo di radicalizzazione in atto.

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