Luoghi

Una mappa interattiva in cui sono geolocalizzati i luoghi più significativi del periodo

Sede Cgil, via San Vincenzo

Sede Cgil, via San Vincenzo

Protagonista indiscussa nella lotta per i diritti dei lavoratori (in particolare il miglioramento delle condizioni contrattuali e dell’edilizia popolare e le politiche sociali di tutela della maternità e dell’infanzia), la Cgil è, a Modena e in provincia, il sindacato nettamente maggioritario, il principale punto di riferimento e di aggregazione dei lavoratori e l’interlocutore privilegiato degli enti locali.

Ricostituitasi subito dopo la liberazione nel 1945, ha sede dal 1963 in via San Vincenzo, in un locale già sede dei sindacati fascisti, per poi trasferirsi nel 1970 in un nuovo edificio nella zona della ex Cittadella.

Il sindacato guidato da Pierino Menabue, davanti ai profondi cambiamenti che avvengono negli anni Sessanta, si dimostra particolarmente attento alle questioni sociali e combattivo promotore delle rivendicazioni salariali e contrattuali, mantenendo un notevole controllo del conflitto rispetto ad altre realtà in cui la contestazione delle posizioni sindacali si esprime in forme aperte e talvolta organizzate. Attraverso una complessa opera di mediazione e di riassorbimento delle spinte che provengono dalla base operaia, la Camera del lavoro riesce a mantenere una dinamica dialettica e a rinnovarsi senza perdere i tratti essenziali della propria fisionomia, raccogliendo le nuove istanze sorte nei luoghi di lavoro, estendendole alle aree sindacalmente più deboli e traducendole in una strategia rivendicativa coerente.

Protagonista indiscussa nella lotta per i diritti dei lavoratori (in particolare il miglioramento delle condizioni contrattuali e dell’edilizia popolare e le politiche sociali di tutela della maternità e dell’infanzia), la Cgil è, a Modena e in provincia, il sindacato nettamente maggioritario, il principale punto di riferimento e di aggregazione dei lavoratori e l’interlocutore privilegiato degli enti locali.

Ricostituitasi subito dopo la liberazione nel 1945, ha sede dal 1963 in via San Vincenzo, in un locale già sede dei sindacati fascisti, per poi trasferirsi nel 1970 in un nuovo edificio nella zona della ex Cittadella.

Il sindacato guidato da Pierino Menabue, davanti ai profondi cambiamenti che avvengono negli anni Sessanta, si dimostra particolarmente attento alle questioni sociali e combattivo promotore delle rivendicazioni salariali e contrattuali, mantenendo un notevole controllo del conflitto rispetto ad altre realtà in cui la contestazione delle posizioni sindacali si esprime in forme aperte e talvolta organizzate. Attraverso una complessa opera di mediazione e di riassorbimento delle spinte che provengono dalla base operaia, la Camera del lavoro riesce a mantenere una dinamica dialettica e a rinnovarsi senza perdere i tratti essenziali della propria fisionomia, raccogliendo le nuove istanze sorte nei luoghi di lavoro, estendendole alle aree sindacalmente più deboli e traducendole in una strategia rivendicativa coerente.


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