Davanti alla lotta dentro e fuori le scuole dei primi mesi del 1968, l’amministrazione comunale diretta da Rubes Triva si dimostra particolarmente sensibile alle proteste avanzate: la solidarietà nei confronti del movimento studentesco diventa manifesta quando, in aprile, una seduta del Consiglio comunale viene aperta a una rappresentanza di universitari per presentare e illustrare le loro ragioni e per discutere dei temi sollevati dalla protesta. Si tratta di un evidente atto di legittimazione politica e istituzionale nei confronti del movimento studentesco. Giunta e Consigli comunali e provinciali approvano anche un ordine del giorno in cui appoggiano le lotte per la democrazia nella scuola e per il diritto allo studio e denunciano gli episodi di autoritarismo, la repressione poliziesca e le provocazioni neofasciste. Nel panorama nazionale questo riconoscimento rappresenta un’eccezione che dà forza al movimento e contribuisce a diffondere nell’opinione pubblica modenese un’immagine positiva delle lotte studentesche.
Il Comune di Modena si dimostra molto attento anche alla situazione dei lavoratori: insieme alla Provincia elabora una serie di iniziative a sostegno dei dipendenti che partecipano alla lunga ondata di scioperi dell’autunno 1969 e che quindi risentono della perdita del salario.