Luoghi

Una mappa interattiva in cui sono geolocalizzati i luoghi più significativi del periodo

Liceo Classico, piazzetta Cardinale Pignedoli 2

Liceo Classico, piazzetta Cardinale Pignedoli 2

Il Liceo classico di Reggio Emilia si dimostra essere una scuola mediamente attiva nel movimento studentesco. La sua occupazione, cominciata il 14 dicembre 1970, è il canto del cigno del movimento studentesco reggiano. Nel dicembre del '69, una delegazione di studenti si reca dal Preside per chiedere la convocazione di un’assemblea per discutere delle repressioni avvenute a Milano e dell'uccisione dello studente Saverio Santelli. Il preside Rombaldi decide di concedere la palestra, ma gli studenti decidono autonomamente l'occupazione di un'aula. Questa decisione, presa senza consultare l'assemblea, provoca la reazione di alcuni studenti che tentano di opporsi scatenando prima una rissa e poi formando una contro-occupazione in un'aula allo stesso piano. Vengono costruite delle vere e proprie barricate nel corridoio e uno studente dei contro-occupanti, Fabrizio Tedeschi, rimane ferito e trasportato in ospedale. Al liceo arrivano anche il vicequestore, il sindaco Renzo Bonazzi e il consigliere liberale Ercole Camurani. Anche i genitori intervengono e alcuni di loro rimangono anche la notte per evitare contrasti tra gli studenti. Vengono aperte due inchieste da parte della polizia e del Consiglio degli insegnanti. Il 16 dicembre è proclamato uno sciopero studentesco e circa 3000 ragazzi si recano al palazzetto dello Sport per esprimere la propria solidarietà agli occupanti e ai ragazzi denunciati. L'occupazione si protrae fino al 22 dicembre, quando il Collegio Docenti decide di ritirare le sanzioni disciplinari.


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