Luoghi

Una mappa interattiva in cui sono geolocalizzati i luoghi più significativi del periodo

Lotta femminista, via Castelmaraldo 12

Lotta femminista, via Castelmaraldo 12

Verso la fine del 1971 alcune donne impegnate politicamente nell’area di “Potere operaio”, sulla spinta di esperienze nate in altre città, decidono di ritrovarsi tra loro in modo autonomo. Da una parte l’esperienza modenese di “Potere operaio” andava esaurendosi e dall’altra le sollecitazioni provenienti da Ferrara e Padova, gli incontri individuali e gli scambi di materiali, articoli e libri avevano portato la parte femminile a frequentarsi sempre più spesso. Nasce così anche a Modena “Lotta femminista”, presso la stessa sede del Circolo Panzieri, il gruppo nato dal disciolto “Potere operaio”. Le riunioni, frequentate generalmente da circa una ventina di donne, vertono, nei primi anni, sulla riflessione su di sé e la propria esperienza di vita, ma anche su una lettura collettiva della condizione femminile. Accanto a questa attività più teorica si manifesta una precisa volontà di affermazione della propria identità pubblica e di intervento politico che si concretizzano nell’attenzione verso i servizi sociali (primo fra tutti, la lotta per prolungare l’apertura degli asili fino a sera per alleggerire le incombenze delle madri lavoratrici) e l’occupazione femminile. Questo doppio binario porta a una frattura all’interno del gruppo tra chi privilegia l’aspetto militante e politico e chi la pratica della riflessione personale e preferisce ritrovarsi in case private.

Nel 1974 “Lotta femminista” cambia denominazione e diventa “Gruppo per il salario al lavoro domestico”, mettendo al centro della sua elaborazione il nesso tra lavoro produttivo e riproduzione e la posizione della donna nella società capitalistica.


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