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Istituto di Fisica “Augusto Righi”

Istituto di Fisica “Augusto Righi”

L’Istituto di Fisica “Augusto Righi” è la prima struttura universitaria bolognese a essere occupata, il 25 gennaio 1967 in opposizione al progetto di riforma universitaria del ministro Gui. L’istituto è nuovamente occupato il 14 febbraio 1968, quando l’assemblea degli studenti decide a grande maggioranza l’occupazione dell’ala didattica dell’Istituto. Pochi giorni dopo, il 27 febbraio, la manifestazione si estende a tutto l’Istituto, bloccando anche le attività di ricerca. È la prima volta che in una università italiana viene occupata un’area destinata alla ricerca scientifica, con laboratori e officine, per un tempo così lungo: 70 giorni. Il blocco della ricerca era stato deciso sia per aumentare la forza contrattuale degli studenti, sia perché questi vogliono avere voce in capitolo in merito ai programmi di ricerca. Anche alcuni docenti sostengono gli occupanti: Marcello Ceccarelli, divenuto direttore dell’Istituto, si dimette dichiarando la propria solidarietà agli studenti e aderendo all’occupazione.
L’8 aprile 1968 alcuni docenti (Zichichi, Clementel, Puppi, Cimino) promuovono una contro-occupazione – entrando nell’Istituto al mattino presto mentre i pochi occupanti ancora dormono – per riprendere l’attività didattica, le sedute di laurea, le attività di ricerca. Il movimento studentesco chiede a tutti gli studenti di isolare i professori, lasciandoli soli all’interno dell’istituto, nel frattempo circondato dagli studenti ex occupanti. Questi ultimi bloccano i viveri destinati ai docenti, che nel pomeriggio lasciano l’istituto.
Il 2 maggio è l’intervento della polizia a sgomberare un centinaio di occupanti, che si lasciano portare via senza opporre resistenza.


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