Il volantino dell’associazione “Nuova Scena”, promossa da Dario Fo, da sua moglie Franca Rame e dai loro compagni, risale all’estate 1968. Lo statuto dell’associazione, che si autodefinisce “un collettivo di militanti», prevede paghe al minimo sindacale per tutti i partecipanti allo spettacolo – regista compreso – e, dopo varie assemblee con operai, attori, sindacalisti dello spettacolo, si decide di abbandonare i normali circuiti teatrali a favore dei luoghi della lotta operaia e studentesca. “Nuova Scena” debutta il 5 ottobre 1968 alla Casa del popolo di San Egidio (nella periferia di Cesena) con Grande pantomima per pupazzi piccoli e medi, il primo testo scritto da Fo per il suo nuovo pubblico di operai, contadini, studenti e gente comune. Prima del debutto i contadini e i pensionati del posto seguono tutte le prove. La commedia traccia, attraverso numerosi marchingegni montati su una semplice pedana di legno e ferro di stampo elisabettiano d’invenzione di Fo, una contro-storia d’Italia, dalla Resistenza fino alla società dei consumi, dove i contendenti principali sono il Pupazzone che rappresenta lo Stato e il Drago-proletariato. Quello rappresentato a Sant’Egidio è tra i primi spettacoli di una lunga e rivoluzionaria serie di appuntamenti teatrali del tutto innovativi per la scena italiana e mondiale. Seguono altri appuntamenti a Cesenatico e al Teatro Bonci di Cesena dove, nel marzo 1972, vengono organizzate dal Circolo “La Comune”, le repliche di Mistero buffo e Morte accidentale di un anarchico.