Archivi

Una panoramica dei diversi fondi archivistici e documentari

Fondo Archivio “Stefano Merli”

Fondo Archivio “Stefano Merli”

Produttore

Stefano Merli, storico ed intellettuale, nasce a Podenzano (PC) nel 1925. Docente universitario a Siena, Venezia e Milano, al centro della sua riflessione e attività di ricerca è la storia dei movimenti operai e bracciantili, e della loro inclusione in una “nuova storia” nazionale. Intellettuale capace di coniugare ricerca storica ed impegno politico e sociale, Stefano Merli ricoprì dal 1964 al 1972 il ruolo di dirigente della federazione del PSIUP di Piacenza, dando un contributo fondamentale e decisivo alla formazione di un gruppo di militanti, in gran parte giovani. Inoltre, fino al 1971, Merli fu direttore del mensile del PSIUP piacentino Lotta Operaia, che reca forte la sua impronta intellettuale, capace di tenere insieme riflessione teoretica e indagine storico-sociologica. Nel 1972, in seguito alla crisi che porterà allo scioglimento del PSIUP, Merli sceglie di non cofluire nelle file del PCI: partecipa quindi alla fondazione del Nuovo PSIUP, poi del PDUP. Muore nel 1994, disponendo per via testamentaria che i propri libri, riviste e carteggi fossero messi a disposizione degli studiosi.

Indirizzo

Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea della provincia di Rimini, Via Gambalunga, 27 47921 Rimini

Consistenza

Il fondo si compone di circa 100 bb. Sulla base delle possibili piste di ricerca suggerite si è ritenuto di individuare come particolarmente interessanti ai fini del progetto le seguenti buste, delle quali si indica la segnatura e si riassume il contenuto riguarda la sezione locale del PSIUP e i rapporti con altre sezioni. Grande attenzione viene prestata anche alle condizioni di lavoro, con appunti e materiali di studio circa la formazione del bracciantato agricolo emiliano (tema cardine dell'opera merliana) e questionari e materiali d'inchiesta circa la condizione coeva del lavoro in Provincia. Altre tematiche che emergono dal materiale raccolto nel Fondo sono:; la formazione del Movimento Studentesco locale (che nasce e si sviluppa in seno al PSIUP) e la denuncia dell'autoritarismo nei principali Isitituti superiori della città; una prima analisi e raccolta di materiali sui movimenti operai e studenteschi sviluppatisi a partire dal 1968, con particolare riferimento alla questione “gruppi e opportunità di una politica unitaria di classe”; la raccolta di dati quantitativi e qualitativi circa le condizioni di lavoro nella maggiori fabbriche piacentine (ma anche Torino, Biella, Ivrea e Trento); l'impegno internazionalista; il dissenso cattolico e i punti di contatto tra movimenti del cattolicesimo sociale e movimenti socialisti; le lotte condotte sul territorio circa le condizioni di vita (carovita; diritto alla salute; costo dei trasporti, contestazione del concorso di Miss Italia); la preparazione e realizzazione del Convegno Nazionale del PSIUP del 1968, dedicato alle lotte di massa; la necessità di un rinnovamento della disciplina storica per recepire una “storia dal basso” del movimento operaio.; Di grande interesse – dal punto di vista storico e iconografico – sono anche i circa 600 manifesti in lingua italiana contenuti nel Fondo, ai quali si aggiungono alcune decine di manifesti di altri Paesi (Russia e Cina in particolare). I manifesti raccolti da Merli si riferiscono principalmente alla vita interna delle organizzazioni politiche e sindacali nelle quali lo storico militò, e agli avvenimenti pubblici (comizi, manifestazioni, congressi e convegni) da esse promossi. Altri temi di interesse sono le lotte sindacali e bracciantili locali, e la situazione internazionale.

Estremi cronologici

1964-1982. Per la ricerca in corso si è cercato di intende però circoscrivere l'interesse alla documentazione riferita al periodo 1964-1972, con al centro il biennio 1968-1969. Il Fondo viene acquisito dall'Istituto Storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Piacenza nel 1998, quando viene versato dalla Fondazione Kuliscioff di Milano.

Storia archivistica

Come da disposizioni testamentaria di Stefano Merli, alla sua morte, i carteggi, i documenti, i volantini e i manifesti raccolti nel corso della sua attività e militanza, vengono depositati presso l'Archivio della Fondazione A. Kuliscioff, dove trovano una prima sistemazione e inventariazione. Nel 1998 il Fondo così composto viene donato dalla Fondazione Kuliscioff all'Isituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea, dove si riunisce al cospicuo lascito di libri e riviste che Merli aveva donato all'Istituto già nel 1993.

Contenuto

Il fondo, costituto da documenti, volantini, interventi, scritti, manifesti, prodotti da Stefano Merli o da lui raccolti, facenti riferimento la realtà locale e nazionale. La parte più consistente del Fondo

Informazioni

Groppelli S., Stefano Merli: per un percorso bio-bibliografico, tesi di Laurea in Storia Contemporanea, Università di Bologna, Rel. Prof. Mariuccia Salvati, A.A. 2001-2002. Mantovani Gaetano, il fondo Merli presso l'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea di Piacenza, tesi di laurea in Lettere Moderne, Università degli Studi di Milano, Rel. Prof. Giorgio Montecchi, A.A. 1995-1996. Merli S., Proletariato di fabbrica e capitalismo industriale. Il caso italiano 1880-1900, Firenze, La Nuova Italia, 1972, 2 voll.Merli S., L'altra storia. Bosio e Montaldi all'origine della Nuova Sinistra, Milano, Feltrinelli, 1997. AAVV, Dedicato a Stefano Merli, numero monografico della rivista “Studi Piacentini”, n. 37, dicembre 2006.Toscani F., Mangano A., Stefano Merli: uno storico militante, Pistoia, Centro di Docuementazione, 2014.;


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