Luoghi

Sull’onda della protesta studentesca, anche gli universitari di Parma organizzano numerose assemblee e iniziative. È nel mese di marzo che la protesta assume forme più radicali: prima vengono esautorati i rappresentanti delle associazioni studentesche, poi viene imposta una lunga sospensione delle lezioni e, infine, la sera del 25 marzo − mentre è in corso il Festival internazionale del teatro universitario – è occupato per alcuni giorni il Palazzo dell’Università, sede del rettorato. Rioccupato nuovamente il 4 aprile, l’antico edificio viene trasformato in un vivace luogo di confronto tra studenti, lavoratori ed esponenti del mondo politico e sindacale. Alla vigilia della festa della Liberazione, nella notte del 23 aprile, un gruppo di militanti di estrema destra tenta un’irruzione per "liberare" il Palazzo. Barricati all’interno, gli occupanti respingono l’aggressione anche grazie all’arrivo di operai delle municipalizzate. Con la scusa degli scontri, però, all’alba i carabinieri sgomberano l’edificio, fermando alcuni leader del movimento. In risposta, è subito organizzato un corteo che, giunto in piazza Garibaldi, blocca la strada con un sit-in. Presto altri studenti e  professori accorrono e, di nuovo, le forze dell’ordine intervengono caricando sui furgoni-cellulari molti manifestanti. A quel punto, la Camera del lavoro dichiara lo sciopero generale e verso gli studenti si esprime la solidarietà di Comune e partiti democratici. La mobilitazione spinge il Comando dei carabinieri a rilasciare i fermati: così, un nuovo corteo di studenti, docenti e lavoratori rioccupa simbolicamente l’edificio, fino al 26 aprile. Negli anni successivi, il Palazzo è oggetto di numerose altre occupazioni e una delle sue aule, quella dei Filosofi, accoglie numerosissime assemblee studentesche, tanto che nel 1973, dopo il colpo di Stato in Cile, è il movimento a rinominarla “aula Salvador Allende”.