È il 1972 quando alcune studentesse universitarie piacentine iniziano a trovarsi per discutere di femminismo, a partire da testi classici come “Il secondo sesso” e dalle esperienze che avevano avuto modo di osservare nella vicina Milano. Presto arrivano i primi volantini, in cui le femministe piacentine chiedono maggiori servizi sociali per le donne lavoratrici e leggi su divorzio e aborto. Proprio il sostegno al diritto di aborto è uno dei temi catalizzatori del gruppo femminista piacentino, che organizza in città dibattiti, incontri, raccolte di firme. Nel 1976 apre il consultorio autogestito di Via Genocchi, che rimarrà attivo fino al 1978, dove ogni sabato pomeriggio ci si trova, si fanno gruppi di autocoscienza, si condividono informazioni su salute e sessualità, si eseguono visite ginecologiche gratuite per studentesse, operaie, casalinghe.
Memoria
Pascucci Maria Grazia, Il movimento delle donne a Piacenza e a Parma (1968-1985): gruppi e problematiche, Tesi di Laurea, Università di Parma, A.A. 1994-1995