Il Liceo classico appare caratterizzato da un notevole coinvolgimento nella contestazione studentesca, già a partire dai suoi inizi, quando, unico istituto fra quelli cesenati - salvo l’ITI occupato -, vede gli studenti riuscire a strappare alla presidenza la concessione di assemblee ed elaborare (e votare) un proprio documento formale di richieste: la creazione di consigli di classe, il potere all'assemblea, il diritto di auto-riunione durante le ore di lezione, i gruppi di studio ecc. In autunno il Classico è fra le prime scuole a riprendere la mobilitazione per il riconoscimento di assemblee e gruppi di studio, per poi essere nuovamente occupato per quattro giorni, dal 19 al 22 novembre. Anche dopo la fine dell’occupazione, il Classico rimane segnato da ricorrenti scioperi studenteschi e assemblee. Va inoltre notato come fra i suoi docenti (oltreché fra quelli del Liceo Scientifico) vi siano i principali promotori dell’incontro del 13 dicembre 1968, in cui ben 99 professori cesenati stilano un manifesto in cui viene espressa solidarietà con le lotte studentesche e con il quale i firmatari, sebbene esprimano perplessità su alcune forme di lotta adottate dal Movimento, si dichiarano simpatetici con molti dei suoi obiettivi intermedi e con il fine ultimo di trasformazione della società.