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In diverse occasioni il Sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale manifestano il proprio appoggio alle richieste degli studenti e dei lavoratori, a volte criticando alcune componenti del movimento studentesco – che il sindaco Fanti, in un intervento nel consiglio comunale del 10 marzo 1969, definisce minoranze estremiste e anarcoidi incapaci di indicare una effettiva via per la trasformazione radicale della scuola e della società. Tuttavia, il sindaco, il 2 ottobre 1968, si schiera con il movimento studentesco, revocando la concessione di palazzo Re Enzo per il convegno dei medici del lavoro, in seguito alle cariche della polizia contro gli studenti che contestano il convegno. Il 25 ottobre 1968 si reca in visita alla Ducati meccanica occupata, portando la solidarietà della giunta e del consiglio comunale ai lavoratori in lotta. Aderisce anche a un’assemblea alle Scuole superiori “Aldini Valeriani”, l’11 novembre 1968, sostenendo le richieste degli studenti di partecipazione democratica alla vita scolastica. La Giunta comunale, nel marzo 1969, esprime la propria solidarietà agli studenti arrestati in seguito agli scontri per la vertenza della fabbrica Longo. Il Consiglio comunale, successivamente a tali scontri, approva un ordine del giorno per il disarmo della polizia durante le manifestazioni. Un analogo ordine del giorno era già stato approvato nel dicembre 1968, in seguito all’eccidio di Avola. Nel novembre 1968 ha luogo, nel consiglio comunale, un dibattito sulle lotte studentesche. L’assessore all’istruzione, Ettore Tarozzi, e i consiglieri di maggioranza, tra cui Zangheri, dichiarano di condividere le ragioni della lotta degli studenti per la democrazia nella scuola e per la giustizia sociale; i consiglieri liberali e missini si schierano invece contro il movimento studentesco.