Nel tardo pomeriggio del 14 settembre 1968, mentre le notizie dell’occupazione della Cattedrale (e dell’intervento da parte della polizia) si sono già diffuse, un centinaio di giovani dell’estrema sinistra si raduna davanti al Cinema Verdi di via Paciaudi per protestare contro la proiezione di "Berretti verdi". Come in molte altre città, anche a Parma, il film – fortemente voluto, interpretato e diretto da John Wayne (insieme a Ray Kellog) – è giudicato pessimamente per il suo smaccato sostegno all’intervento statunitense nella guerra del Vietnam. Contestarlo, per quei giovani, significa non solo mettere in discussione la visione propagandistica filoamericana, ma sostenere concretamente – in un paese europeo egemonizzato dagli Usa – la guerriglia dei viet-cong. Essi, dunque, improvvisano un sit-in nell’atrio del cinema, bloccando l’ingresso e scandendo slogan contro le forze “yankee” e a favore di Ho Chi Minh e del fronte di liberazione nazionale vietnamita. Immediatamente arrivano le forze dell’ordine che, dopo qualche resistenza, sgomberano il cinema. Un episodio significativo più per comprendere la “mentalità planetaria” dei giovani del Sessantotto che per la sua rilevanza culturale o politica e da mettere in relazione alle numerosissime mobilitazioni contro la guerra del Vietnam – e, più in generale, a favore di quei popoli che lottano contro sistemi imperialisti e dittatoriali – che caratterizzano quegli anni.