Produttore
Massimo Gorla nasce a Milano il 4 febbraio 1933. La madre, Ines Rizzoli, casalinga, muore 5 mesi dopo la sua nascita. Il padre Alberto, titolare di un’azienda artigiana di arredamenti fondata dal bisnonno nel 1860, muore a sua volta nel 1971. Sposato nel 1956 e successivamente divorziato, Massimo ha due figli: Silvia, nata nel 1957 ed Ernesto nato da un’altra unione nel 1970. Il suo impegno politico comincia nel 1953 con la sua iscrizione al Psi. Milita in questo partito partecipando alla segreteria della Commissione giovanile ed è tra i firmatari delle tesi di Lelio Basso per il congresso di Venezia del 1956. Nello stesso anno Gorla si laurea in Architettura al Politecnico di Milano, costituisce lo studio Architetti Riuniti ed esercita la libera professione nel campo dell’edilizia, dell’arredamento e dell’urbanistica. Nel 1957 entra a far parte del Pci dove, negli anni, ricopre diverse responsabilità dirigenti, anche se aderisce quasi subito ai Gruppi comunisti rivoluzionari di tendenza trotzkista; pratica, dunque, nel Pci la politica dell’entrismo, firmando molti documenti con lo pseudonimo Ilario Rivera. È responsabile di cellula, segretario della sezione Aliotta, membro del Comitato cittadino, membro del Comitato federale e della segreteria della Commissione economica. A livello internazionale Gorla partecipa ai lavori dell’esecutivo e del Segretariato della Quarta internazionale. All’inizio degli anni ’60 è tra i promotori del gruppo milanese dei “Quaderni Rossi”. Nel 1966 è tra i promotori e redattori della rivista mensile “La Sinistra”, diretta da Lucio Colletti ed edita da Samonà & Savelli. Massimo esce dal Pci nel 1967 non rinnovandone la tessera per l’anno seguente. All’inizio del 1968 partecipa ai momenti più significativi di costituzione, a livello internazionale, del nuovo movimento di contestazione giovanile. Nel febbraio è a Berlino, dove, per iniziativa della Sds, ha luogo, a partire dalla solidarietà con il popolo vietnamita, una grande assise delle giovani forze rivoluzionarie. È a Parigi nel maggio 1968, dove è tra gli oratori del grande comizio che lancia la prima mobilitazione dalla quale prenderà avvio il Maggio francese. Nell’autunno del 1968 Gorla è tra i fondatori di Avanguardia operaia. In questa organizzazione fa parte ininterrottamente del gruppo dirigente centrale, ricopre diverse responsabilità, dalla formazione quadri fino alla Commissione internazionale, della quale è responsabile. Collabora attivamente alla rivista teorica “Avanguardia operaia” e successivamente al settimanale omonimo con articoli di varia natura. Nel 1974 lascia ogni altra attività lavorativa per dedicarsi a tempo pieno al lavoro politico; diviene capo-servizio esteri del “Quotidiano dei lavoratori”, giornale di cui diverrà successivamente condirettore. Nel 1976 Ao si scioglierà dando vita, assieme a parte del Pdup-pc e alla Lega dei comunisti, al partito di Democrazia proletaria. Alle elezioni politiche del 1976 Gorla è capolista di Democrazia proletaria nella circoscrizione Milano-Pavia e viene eletto alla Camera dei deputati. È membro della Commissione esteri della Camera e del Direttivo della Sezione italiana dell’Unione interparlamentare. Nella stessa circoscrizione Milano-Pavia Gorla viene rieletto deputato nel 1983. Ancora membro per l’intera legislatura della Conferenza dei capigruppo, della Commissione esteri e del Dipartimento dell’Unione interparlamentare, viene poi anche designato dalla Camera a far parte della delegazione dei suoi rappresentanti nel Consiglio d’Europa. Sul finire della nona legislatura Gorla subisce un grave intervento chirurgico al cuore, in seguito al quale, dopo aver ripreso per alcuni mesi le sue funzioni istituzionali e politiche, decide di non ripresentarsi alle successive elezioni del 1987. Rimane membro della Segreteria di Dp e responsabile del dipartimento Esteri-Pace. Lascia Dp nel 1990 per divergenze sulla scelta di far confluire il partito nel progetto di Rifondazione Comunista. Nel 1990 Gorla entra a far parte dell’Associazione per la pace ed è tra gli animatori del movimento pacifista lombardo. Nel 1992 è direttore della rivista “Senzaconfine”, fondata dal parlamentare europeo Eugenio Melandri. Nel 1993 è tra i promotori della Convenzione per l’alternativa di Milano e collabora alla rivista “Il ponte di Lombardia”. Nel 1995 partecipa al coordinamento di Alternativa verde e solidale. Nello stesso anno diventa direttore della rivista “Altraeuropa”. È autore di un grande numero di scritti, in prevalenza su tematiche internazionali, che, nel corso degli anni, sono stati pubblicati in forme e occasioni diverse su libri, periodici e atti di congressi e seminari. Muore il 20 gennaio 2004.
Indirizzo
Centro studi movimenti di Parma Via Saragat 33/a – 43123 Parma
Consistenza
bb. 32
Estremi cronologici
1950-2004
Storia archivistica
Le carte del fondo sono state rinvenuti a casa di Gorla, dopo la sua morte, e raccolte dalla sua compagna Joan Haim. In vista di una pubblicazione per ricordarlo, Haim e alcuni suoi ex compagni di Dp hanno incaricato Viviana Salvi, giovane insegnante di storia e filosofia, di sistemare e ordinare per “macrotemi” la documentazione (carte, riviste, lettere, appunti, eccetera). Dopo aver passato in rassegna tutto il materiale, Salvi ha selezionato alcune decine di testi per il progetto di libro e poi li ha raccolti in due buste (attualmente denominate bb. 30 e 31). Una volta pubblicato il volume (Massimo Gorla: un gentiluomo comunista. Cinquant’anni della nostra storia, Sinnos, 2005), il materiale è stato depositato all’archivio del Centro Studi Movimenti di Parma nella primavera 2006. Il fondo è stato quindi inventariato da Mauro Dazzi, docente di lettere in pensione e collaboratore del Centro, tra l’aprile 2011 e il dicembre 2015.
Contenuto
Il fondo contiene documentazione che testimonia l’attività politica di Massimo Gorla nel Partito socialista italiano, nel Partito comunista italiano, nei Gruppi comunisti rivoluzionari, in Avanguardia operaia, in Democrazia proletaria, nell’Associazione per la pace, nella Convenzione per l’alternativa. Poiché Gorla era un dirigente nazionale di tutte queste organizzazioni, il materiale conservato riguarda anche molte città o dirigenti locali, compresa l’area dell’Emilia e della Romagna. Il fondo contiene inoltre documenti del mondo sindacale, dei Comitati unitari di base, del movimento studentesco e di molte organizzazioni della sinistra rivoluzionaria, di collettivi operai, di circoli giovanili e del movimento operaio internazionale. Il fondo contiene infine manoscritti, lettere ai compagni, carteggi, dispense e materiali per la scuola quadri, fotocopie di articoli di giornale, documentazione relativa all’attività parlamentare tra il 1976 e il 1987. Il fondo contiene anche libri, qualche video e audiocassette catalogate a parte.
Informazioni
Camminare eretti. Comunismo e democrazia proletaria, da Dp a Rifondazione comunista, Archivio storico della nuova sinistra “Marco Pezzi” – Punto rosso, Milano 1996. Massimo Gorla: un gentiluomo comunista. Cinquant’anni della nostra storia, a cura di R. Biorcio, I. Faré, J. Haim e M.G. Longoni, Sinnos, Roma 2005. W. Gambetta, Democrazia proletaria. La nuova sinistra tra piazze e palazzi, Archivio storico della nuova sinistra “Marco Pezzi” – Centro studi movimenti − Punto Rosso, Milano 2010. F. Billi – W. Gambetta, Massimo Gorla. Una vita nella sinistra rivoluzionaria, Centro di documentazione di Pistoia, Pisa 2016.