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Stabilimento zuccheriero “Spica Lauris”, Via Caorsana

Stabilimento zuccheriero “Spica Lauris”, Via Caorsana

Il 1971 si apre con un caso che suscita grande interesse in città. Nel grande zuccherificio “Spica Lauris” di Via Caorsana una vertenza per la chiusura del comparto di produzione del lievito – che avrebbe portato al licenziamento e trasferimento di una ventina di dipendenti – sfocia nell'occupazione dello stabilmento da parte degli operai. Studenti, sindacati, associazioni, partiti, comunità religiose si stringono attorno agli operai in lotta per il posto di lavoro, creando un fronte compatto contro i licenziamenti. Il 14 gennaio il sindaco democristiano Ghillani convoca un consiglio comunale straordinario nel quale si chiede l'intervento diretto del Ministero del Lavoro. Per mezza giornata, il 28 gennaio, le saracinesche di Piacenza si abbassano e i lavoratori scendono in strada per manifestare solidarietà agli operai della “Spica” in occupazione e opporsi a licenziamenti e trasferimenti. Dopo 42 giorni di occupazione e di autogestione dello stabilimento, l'accordo viene raggiunto e gli operai – garantito il posto di lavoro – escono dalla fabbrica di Via Caorsana il 13 febbraio, accolti da amici e compagni.


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