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Ducati Meccanica

Ducati Meccanica

All’alba del ’68, la Ducati Meccanica è una azienda in crisi, incorporata nel gruppo Efim, un ente pubblico che ha il compito di promuovere le attività industriali delle fabbriche in fallimento riconvertendone la produzione. Tra il 1967 ed il 1969 i sindacati promuovono una serie di scioperi e mobilitazioni affinché vengano mantenuti gli impegni di salvaguardare i livelli occupazionali e il salario e vengano fissati tempi certi per la riconversione della produzione. Si arriva all’occupazione dello stabilimento per 15 giorni, dal 25 ottobre all’8 novembre 1968. Gli scioperi e le mobilitazioni ottengono la solidarietà, oltre che dei lavoratori di altre fabbriche, anche dell’amministrazione comunale e provinciale: il sindaco Fanti si reca infatti nella fabbrica occupata per portare la solidarietà della giunta comunale. I sindacati, le amministrazioni locali e i lavoratori si impegnano perchè la vertenza Ducati sia espressione del tessuto sociale e politico cittadino poiché la interpretano come una lotta con un preminente carattere politico. Oltre a porre in primo piano la salvezza dell’azienda, infatti, i lavoratori della Ducati e il sindacato affrontano anche il problema più generale della funzione che devono assolvere le aziende a partecipazione statale. La lotta alla Ducati è indicativa dell’accresciuto protagonismo del sindacato come soggetto che vuole incidere sulle scelte di politica economica nazionale, ritenendo gli interessi dei lavoratori che rappresenta, coincidenti con gli interessi generali del paese.


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